Quanto avevamo annunciato qualche settimana orsono si è tradotto oggi in realtà – sottolinea il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda –, laddove tanti altri hanno, invece, costretto i colleghi a frequentare corsi e ad impiegare tempo da dedicare per la registrazione.
Tale emendamento conferma l’atteso spostamento dal 27 febbraio 2022 al 31 marzo 2023 dell’obbligo di registrazione e comunicazione previsti del medesimo articolo sul sito istituzionale dell’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) e riservata alle strutture sanitarie pubbliche o private, studi dentistici e odontoiatrici compresi, che impieghino ai fini di esposizione medica generatori di radiazione e materie radioattive. Nessun invio quindi a STRIMS.
Questo emendamento è stato presentato, in primo luogo, seguendo una logica di fruizione dei servizi da parte dei cittadini – dichiara l’Onorevole Nico Stumpo (LEU) – e del rispetto dei tempi necessari per affrontare in modo adeguato la norma, senza il rischio di dover interrompere tali servizi, in particolare quelli dedicati alla prevenzione. Altrettanto, il nostro impegno in termini più generali, è rivolto ad una sempre più efficiente “trasmissibilità” dei dati all’interno della Pubblica Amministrazione, così da semplificare qualsiasi procedura. Dunque, anche in questo caso, è necessario che il processo di digitalizzazione diventi effettivamente reale, anche grazie alle risorse messe in campo grazie al PNRR, consentendo ai cittadini e ai professionisti di fornire le comunicazioni necessarie in maniera univoca e definitiva.
Insieme all’Onorevole Boldi, abbiamo sottoscritto con favore un emendamento quanto mai necessario – ribadisce l’On. Laura Cavandoli (Lega) –, in quanto non prevede costi per lo Stato, bensì elimina ulteriori oneri economici e burocratici per i professionisti, oltre a pesanti responsabilità amministrative, in funzione delle sanzioni collegate alla norma, se disattesa. Nell’attuale contesto di Governo, si tende a previlegiare i macro temi, mentre anche queste situazioni, solo apparentemente minimali, fanno grande differenza nell’attività professionale dei cittadini coinvolti e vanno pertanto seguite e risolte con la massima attenzione e impegno.
A questo punto, uno slittamento ampio, come quello ottenuto dovrebbe aprire la strada ad una abrogazione della norma, non a un rinvio ulteriore, trattandosi di dati che sono già in possesso degli enti e che altrimenti rappresenterebbero un duplicato, burocraticamente complesso, di una procedura che non porta valore aggiunto né in termini di sicurezza e neppure di censimento delle apparecchiature in uso.